Centesima Stagione Concertistica
Concerti 2022
QUARTETTO WERTHER
Misia Iannoni Sebastianini violino
Martina Santarone viola
Vladimir Bogdanovic violoncello
Antonino Fiumara pianoforte
Domenica 27 marzo 2022
Teatro Sperimentale
Ore 18.00
William Walton (Oldham, contea di Manchester, 1902 – Forio, Napoli, 1983)
Quartetto per archi e pianoforte in re minore
Aaron Copland (New York, 1900 – 1990)
Quartetto per archi e pianoforte (1950)
Felix Mendelssohn-Bartoldy (Amburgo, 1809 – Lipsia, 1847)
Quartetto per archi e pianoforte n. 3 in si minore op. 3
In collaborazione con la rete Marche Concerti
Domenica 27 marzo, alle ore 18 al Teatro Sperimentale, penultimo concerto della Centesima Stagione degli Amici della Musica “Guido Michelli”: il Quartetto Werther, archi e pianoforte, ci offrirà un bellissimo e inusuale programma, con i Quartetti con pianoforte di William Walton, Aaron Copland e Felix Mendelssohn-Bartholdy (n. 3 op. 3).
Il Quartetto Werther, composto da Misia Iannoni Sebastianini violino, Martina Santarone viola, Vladimir Bogdanovic violoncello e Antonino Fiumara pianoforte, è una delle più giovani e promettenti realtà nel panorama cameristico italiano e internazionale: vincitore del XXXIX Premio “Abbiati” e del Premio “Farulli” 2020, ha già all’attivo numerosi concerti e collaborazioni con importanti Festival ed associazioni concertistiche.
Fondato a Roma nel 2016, si è formato alla Scuola di Musica di Fiesole e al Conservatorio “A. Boito” di Parma nella scuola cameristica del Trio di Parma e di Pierpaolo Maurizzi. Membro del circuito Le Dimore del Quartetto, è attualmente allievo dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma.
I suoi componenti sono tutti molto giovani con curriculum degni di nota: Misia Iannoni Sebastianini, classe 1997, è vincitrice di numerosi concorsi nazionali e internazionali tra i quali Luigi Nono, Annarosa Taddei, Dinu Lipatti, Premio Crescendo, grazie ai quali si è esibita più volte da solista con orchestra. Risulta finalista al Concorso Violinistico Internazionale “Andrea Postacchini” di Fermo; Martina Santarone, nata nel 1996, è vincitrice del Premio Geminiani 2019, si è perfezionata presso l’Accademia Stauffer di Cremona e l’Accademia Chigiana di Siena con il M° Bruno Giuranna. Deve la sua formazione al M° Luca Sanzò con cui intraprende lo studio della viola presso il Conservatorio “S. Cecilia” a Roma, dove si è diplomata con il massimo dei voti e la lode. Ha partecipato a Masterclass con Tabea Zimmermann e Patrick Jüdt; Vladimir Bogdanovic, nato a Bor (Serbia) il 1992, inizia lo studio del violoncello a 9 anni al collegio musicale Škola za muzičke talente – Ćuprija, dove segue anche lezioni di contrabasso. Dopo gli studi accademici a Novi Sad, con Imre Kalman e Marko Miletić, continua il suo precorso al Mozarteum di Salisburgo, nella classe di Enrico Bronzi. Attualmente segue l’ultimo anno degli studi di alta formazione presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Giovanni Sollima; Antonino Fiumara, classe 1993, vincitore del Premio Abbado 2015, medaglia di bronzo al Premio Venezia 2012 e semifinalista del Concorso Pianistico Internazionale “Rina Sala Gallo” di Monza, rientrando tra i migliori 6 candidati della 24esima edizione, è stato Artista in Residenza della Società dei Concerti di Milano per la stagione 2018/2019 durante la quale ha debuttato presso la Sala Verdi del Conservatorio di Milano.
Il Quartetto per pianoforte in re minore del compositore inglese William Walton fu completato nel 1919 quando aveva solo 16 anni, ma continuò a rivederlo più volte nell’arco della vita (nel 1921, 1955 e 1974-1975). Sir William Turner Walton, nato nella contea di Manchester nel 1902 ebbe importantissimi riconoscimenti in vita e compose sia musica da concerto che per film (nominato all’Oscar per Enrico V di Laurence Olivier). Dal 1949, visse, insieme alla moglie Susana, in un luogo che è divenuto celebre per la sua bellezza e unicità, la Mortella a Forio sull’isola di Ischia, dove morì nel 1983.
Aaron Copland proviene da una famiglia di ebrei russi emigrati in America. Compositore ugualmente interessato alla musica classica come al jazz alla musica folkloristica americana, è sempre stato stimolato da diversi metodi di composizione per le sue idee armoniche e melodiche. Compose molto per il cinema e la televisione e fu un punto di riferimento imprescindibile per i giovani compositori americani.
Di Felix Mendelssohn molto si sa, ma sarebbe interessante vedere quanto il provenire da una famiglia ebrea (convertita al protestantesimo con l’aggiunta del “Bartholdy”) e l’essere inserito tra la musica “degenerata” dal degeneratissimo nazismo, pesò sulla piena acquisizione da parte del grande pubblico della sua indiscussa genialità, nella misura in cui Schumann la sintetizzò: il Mozart del 19° secolo. Al di là dei suoi successi indiscutibili in vita, in patria e all’estero, Mendelssohn è una figura complessa e altamente affascinante, a partire dal suo entourage familiare. Figlio di un importante banchiere berlinese, nipote di Moses Mendelssohn (imprescindibile filosofo dell’ebraismo), figlioccio di Goethe, in famiglia con gli Schlegel, fu un poliglotta dagli interessi culturali che spaziavano dal disegno alla pittura, alla poesia, gli studi classici e la teologia; a lui si deve l’aver portato al grande pubblico l’opera di Johann Sebastian Bach, dirigendo la celeberrima esecuzione in prima “moderna” della Mattheus Passion.
A questo proposito, sarà invece l’esecuzione della Johannes Passion, al Teatro delle Muse, il 14 aprile, a chiudere la Centesima Stagione degli Amici della Musica. Intanto, questo concerto, così intelligentemente progettato dal Werther, ci accompagnerà verso la chiusura di una delle più importanti Stagioni della lunga storia della “Guido Michelli”.
Biglietti in vendita alla biglietteria del Teatro delle Muse: da 5 euro, ridotti extra (Gruppi di allievi di Scuole Medie Inferiori e Superiori; bambini e ragazzi fino a 19 anni), a 22 euro (interi).
Annalisa Pavoni
annalisapavoni@gmail.com